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Cifrari Classici

I cifrari classici sono metodi di crittografia manuale (o realizzabili con semplici strumenti meccanici) utilizzati prima dell'avvento dei computer. Si caratterizzano per la loro relativa semplicità, che li rende vulnerabili agli attacchi crittanalitici moderni. Pur essendo obsoleti per la crittografia pratica, lo studio dei cifrari classici è fondamentale per comprendere i concetti base della crittografia e l'evoluzione delle tecniche di sicurezza.

Tipologie principali:

  • Cifrari a Trasposizione: Questi cifrari riordinano semplicemente l'ordine dei caratteri del messaggio originale (testo in chiaro) senza sostituirli. Un esempio è il cifrario a trasposizione colonnare. La sicurezza di questi cifrari risiede nella lunghezza della chiave e nella complessità del metodo di trasposizione.

  • Cifrari a Sostituzione: Questi cifrari sostituiscono ogni carattere del testo in chiaro con un altro carattere, un numero o un simbolo.

    • Cifrari Monoalfabetici: Utilizzano una singola tabella di sostituzione per l'intero messaggio. Un esempio famoso è il cifrario di Cesare, dove ogni lettera viene spostata di un certo numero di posizioni nell'alfabeto. Sono vulnerabili all'analisi delle frequenze.
    • Cifrari Polialfabetici: Utilizzano più tabelle di sostituzione, cambiando la tabella utilizzata per ogni carattere o gruppo di caratteri. Un esempio è il cifrario di Vigenère, che utilizza una parola chiave per determinare quale tabella di sostituzione usare. Sono più resistenti all'analisi delle frequenze rispetto ai cifrari monoalfabetici, ma non invulnerabili.

Concetti importanti:

  • Chiave: Informazione segreta utilizzata per cifrare e decifrare il messaggio.
  • Testo in chiaro (Plaintext): Il messaggio originale non cifrato.
  • Testo cifrato (Ciphertext): Il messaggio cifrato.
  • Crittografia: Il processo di trasformazione del testo in chiaro in testo cifrato.
  • Decrittografia: Il processo di trasformazione del testo cifrato in testo in chiaro.
  • Crittanalisi: L'arte di rompere i cifrari, cioè di decifrare un messaggio senza conoscere la chiave.
  • Analisi delle frequenze: Tecnica di crittanalisi che si basa sull'analisi della frequenza con cui compaiono le lettere in una lingua per dedurre la chiave di un cifrario a sostituzione.

Limiti:

I cifrari classici sono generalmente deboli e facilmente violabili con le tecniche moderne. La loro vulnerabilità deriva principalmente dalla loro semplicità matematica e dalla mancanza di potenza computazionale necessaria per implementarli in modo più complesso. Oggi vengono utilizzati principalmente per scopi didattici e di intrattenimento (ad esempio, nei puzzle e nei giochi).

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